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Fra i migliori e più rari vini italiani troviamo il Brunello di Montalcino, una varietà che da sola crea un giro d’affari superiore ai 170 milioni di euro annui, con un costo all’ettaro che si colloca intorno ai 500 mila euro.
Non deve stupire, perché si parla di uno dei vini più apprezzati non solo nella Penisola, ma anche all’estero. Un dato di fatto dimostrato dalla massiccia richiesta di vino Brunello su Tannico, l’enoteca online che ha finora spedito oltre un milione di bottiglie delle migliori cantine italiane in tutto il mondo. Alla luce di queste evidenze, risulta interessante ripercorrere un viaggio alla scoperta del Brunello di Montalcino, esplorandone caratteristiche, storia e produzione.
Il Brunello di Montalcino è un vino rosso, prodotto a partire dall’uva Sangiovese, dotato di denominazione DOC dal 1998. Ciò che lo rende speciale è l’insieme delle sue peculiarità, apprezzatissime in tutto il globo: si parla nello specifico del suo color rosso rubino, con un profumo fra i più complessi nel mondo dei vini.
L’odore, infatti, appare come un potente mix di sentori speziati e fruttati, con l’aggiunta di un tono floreale e di sottobosco.
Il sapore è caldo e corposo, ma tende a diventare morbido al palato, se degustato con cura.
Per scoprire la storia e le origini del Brunello di Montalcino bisogna andare indietro fino al Medioevo: ai tempi lo si chiamava “Vermiglio”, per via del mix con le uve bianche, dato che la varietà Sangiovese era molto complessa da coltivare.
Il Brunello puro, invece, è piuttosto recente e risale all’800: fu in questo periodo che il coltivatore Clemente Santi ideò una tecnica efficace per la produzione in purezza del vino dall’uva Sangiovese. Dall’800 in poi, le tecniche vennero ulteriormente perfezionate, fino a giungere ai giorni nostri.
Come si può facilmente intuire dal suo nome, questo vino viene interamente prodotto a Montalcino, in provincia di Siena.
Si parla di una zona collinare, con clima mite e temperature mediterranee, che non soffre di particolari gelate grazie al Monte Amiata che la protegge.
La qualità di uva Sangiovese utilizzata è quella grossa e quest’ultima è nota anche come “Brunello”. Per quanto riguarda l’invecchiamento, questo deve durare almeno due anni in botte, per un massimo di sei anni, se si parla del Brunello di Montalcino Riserva.
È possibile trovare ben 250 cantine specializzate nella produzione del Brunello di Montalcino DOC, il che porta a un totale annuo di produzione che si aggira intorno ai 6 milioni di bottiglie. Fra le grandi cantine note in tutto il mondo troviamo ad esempio la Biondi Santi, la più importante e quella con le tradizioni più antiche.
Poi si trovano altre cantine di pregio come Casanova di Neri, Cerbaiona e Castello di Banfi, insieme alle Tenute Silvio Nardi e a quella di Pian delle Vigne.
Il Brunello di Montalcino rappresenta, a ragion veduta, una delle migliori eccellenze del made in Italy, nonché uno dei vini più richiesti e apprezzati a livello globale.
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