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Su Instagram mi avete richiesto in tanti la mia versione del French toast, famosissima colazione che tutti più o meno conosciamo.
In realtà non faccio grandi modifiche alla ricetta originale se non delle vere varianti sul tema come è stato per il French toast al forno con pesche e mirtilli.
Quanto sapete dei french toast?
Il French toast, noto anche come eggy bread, German toast, gypsy toast, poor knights o Spanish toast è un piatto composto sostanzialmente da pane inzuppato in uova sbattute e in seguito fritto.
Se siete convinti che sia una delle solite idee moderne per fare presa sui social e portare a casa tanti likes, vi sbagliate abbastanza considerato che la sua prima menzione compare tra le ricette romane di Apicio intorno al IV-V secolo: la ricetta parlava di immergere il pane nel latte, ma non nelle uova, e non forniva un nome specifico.
Con le denominazioni di suppe dorate il piatto era largamente conosciuto nell’Europa medioevale.
Il French toast era spesso servito con selvaggina e carni.
Il nome francese più utilizzato è pain perdu (“pane perduto”), per sottolineare l’utilizzo del pane raffermo per la ricetta.
L’accezione quotidiana del French toast prevede la frittura, novità probabilmente introdotta negli Stati Uniti, dove il piatto ha maggiore diffusione.
Solitamente per prepararolo, le fette di pane sono messe a mollo o immerse in un mix di uova sbattute, spesso con latte o panna montata.
Varianti della versione originale prevedono al contrario l’utilizzo solo del latte e non delle uova, altre ancora prevedono come parte liquida il vino, l’acqua di rose o il succo d’arancia.
Possono essere ulteriormente aggiunti nel mix zucchero, cannella, noce moscata e vaniglia.
Le fette sono in seguito fritte su entrambi i lati finché non diventino marroni: è consigliato il pane raffermo per la ricetta, dal momento che assorbe maggiormente le uova senza sgretolarsi.
Le fette possono essere servite spolverate di zucchero a velo o con guarnizioni dolci come marmellata, miele, frutta o sciroppo d’acero o rese salate con ketchup e altre salse.
Interessante è capire come il French toast venga servito nei diversi paesi.
In Francia, il pain perdu è mangiato come dessert, o a colazione, o al tè del pomeriggio.
La versione del French toast ad Hong Kong prevede che le fette siano impanate dopo essere state immerse nelle uova sbattute o nella salsa di soia, servite con burro o sciroppo ed è tipicamente reso come un sandwich, con ripieno dolce: viene offerto nelle case da tè, le cha chaan teng.
In Spagna abbiamo la Torrija una ricetta tradizionale simile al French toast preparata durante la quaresima e la Settimana santa.
In Italia scimmiottiamo di tutto un po’, nel senso che prepariamo questa ricetta in tanti modi differenti dandole delle connotazioni più o meno simili: colazione o al massimo merenda.
La mia versione è molto semplice e prevede l’utilizzo di un buon pan brioche che a mio avviso fa la differenza rispetto al pane raffermo, un uovo, del latte, della farina e del burro.
Immergo bene le fette di pan brioche nel liquido ma poi non le friggo, piuttosto le tosto su una griglia e nemmeno le faccio diventare troppo scure: preferisco un risultato morbido e delicato con una bella crosticina dorata.
Tanti, anzi tantissimi frutti di bosco, tanto sciroppo d’acero, un po’ di zucchero a velo e via, ancora bello caldo, dolce e goloso, il mio French toast è pronto per la colazione della domenica, o almeno io lo utilizzo cosi.
Che ne dite?
Avete una versione preferita?
Proverete anche il mio?
Io intanto vi lascio alla ricetta del French toast a modo mio e come al solito vi auguro “che la creatività sia con voi!“
#INCUCINASTAISENZAPENSIERI
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