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Impariamo a conoscere l’amaranto e la farina di amaranto: proprietà e benefici.
L’amaranto è una pianta che conta diverse specie appartenente alla famiglia delle Amarantacee: originario del Centro America costituiva uno degli alimenti base degli Aztechi, che lo consideravano un superfood e lo utilizzavano anche per i riti religiosi.
Proprio per questo motivo i Conquistadores cercarono per molto tempo di renderlo illegale: le sue straordinarie proprietà e caratteristiche nutrizionali utilissime per tutti e indispensabili per le popolazioni del tempo ne preservarono la sua esistenza.
Dimenticato per tanti anni, l’amaranto ha subito una sorta di rinascita grazie agli USA negli anni ’60: attualmente è coltivato anche in altre zone del mondo come Perù, Messico, Bolvia, Ecuador, e più recentemente anche in Cina e India.
L’amaranto, come la quinoa, è stato selezionato per la dieta degli astronauti per il suo alto valore nutritivo e la sua capacità di crescere in condizioni sfavorevoli. E’ stato per questo motivo descritto dalla NASA come un alimento CELLS (Controlled Ecologic Life Support System) e viene coltivato nei viaggi nello spazio dal 1985.
Considerato uno pseudo cereale perché i suoi grani sono simili a quelli dei cereali, non fa però parte della famiglia delle graminacee e quindi non è un “vero” cereale, come è il caso del grano saraceno, la quinoa, il sagù e la manioca.
La farina di amaranto quindi è una farina completamente senza glutine molto ricca di proprietà nutritive di solito assenti negli altri cereali: una farina perfetta in caso di celiachia.
Produce piccoli semi di colore nero, avorio o rosso.
Dalla sua pianta si ricavano anche l’olio e le foglie, che possono essere consumate crude.
L’amaranto è costituito per la maggior parte da carboidrati e da un elevato apporto proteico.
Le proteine presenti sono di alto valore biologico ossia contengono amminoacidi essenziali, che il nostro organismo non è in grado di sintetizzare ma devono essere assunti con l’alimentazione.
E’ quindi utile a chi ha scelto un’alimentazione vegetariana ma soprattutto vegana, perché fornisce una buona quota di proteine vegetali.
Pur essendo un alimento ad alto contenuto di carboidrati, l’amaranto presenta un basso indice glicemico pari a 35: si tratta di un valore basso se si considera che quello della pasta di semola di grano duro cotta al dente è pari a 45.
Risulta adatto a chi soffre di diabete o intolleranza al glucosio.
Contiene vitamine dei gruppi B e C, acido aspartico, arginina, serina, alanina e acido glutammico.
100 grammi di amaranto offrono 371 calorie.
Vediamo meglio i vari benefici:
1- essendo poi molto ricco di fibre e particolarmente digeribile, è utile per chi soffre di problemi intestinali ed è adatto anche all’alimentazione di bambini piccoli e degli anziani
2- garantisce un ottimo apporto di ferro, calcio, fosforo e magnesio: adatto per tanto in caso di anemia.
Per ottimizzare l’assorbimento del ferro di origine vegetale, è fondamentale abbinarlo ad alimenti ricchi di vitamina C come le arance, il kiwi, i frutti rossi e le crucifere
3- abbassa la pressione sanguigna: la fibra ed i fitonutrienti presenti nell’amaranto, secondo recenti studi, sarebbero infatti in grado di abbassare la pressione sanguigna mentre gli oli ed i peptidi avrebbero proprietà antinfiammatorie
4- aiuta ad assorbire il calcio: il buon contenuto di lisina, un aminoacido essenziale non sempre presente nelle verdure e nei cereali, aiuta l’organismo ad assorbire il calcio ed a produrre energia
5- essendo ricco di manganese, un minerale particolarmente importante per la funzione cerebrale la sua assunzione può proteggere da varie patologie neurologiche
6- contiene un buon numero di antiossidanti che aiutano a proteggere il nostro organismo da malattie cardiache e tumori
7- è utile in caso di colesterolo perché l’olio ricavato da questo vegetale può ridurre del 22 % il livello di colesterolo LDL cattivoaumentando i livelli di HDL, ovvero il colesterolo buono.
8- aumenta il senso di sazietà e quindi è consigliato in caso di regime dietetico
Le foglie dell’amaranto sono molto più ricche di ferro dei semi (già comunque molto ricchi) e possono essere cucinate con le stesse modalità degli spinaci. Provate la farina di amaranto nella cioccolata calda per renderla cremosa: vi conquisterà!
Il sapore dell’amaranto e di conseguenza della farina che se ne ricava ha dei sentori di tostato simili a quelli della frutta a guscio e delle note quasi dolci come quelle del malto.
Può essere utilizzato come addensante considerando che non ha un sapore neutro ma conferisce alle pietanze il suo inconfondibile aroma: non va mai abbinato a cibi ricchi di proteine, per esempio a uova o latticini, perché ne contiene una quota già molto elevata.
La farina va benissimo per preparare frolle, biscotti e paste soffici che non necessitano di forti strutture, come può essere per esempio il Pan di Spagna: in questi casi si utilizza in purezza senza problemi.
Diversamente occorre miscelarla per esempio per preparare il pane o la pasta.
In questo caso si utilizza il 25-30% (in quantità maggiori indurisce gli impasti) e il resto deve essere rappresentato da altre farine.
E’ particolarmente interessante il suo abbinamento con la farina di riso (integrale, se si desidera incrementare il gusto rustico), o con la farina di quinoa (soprattutto nelle preparazioni salate), con l’amido di tapioca e con la fecola di patate se si vuole creare struttura nelle ricette.
Per quanto riguarda l’amaranto e non la farina, si deve cuocere in acqua bollente per circa un’ora, solitamente servono due parti di acqua per ogni parte di amaranto: a cottura ultimata l’amaranto deve essere tenero, ma ancora croccante.
È bene farlo riposare qualche minuto a fuoco spento, prima di servirlo.
Avete mai provato i popcorn di amaranto? Si preparano come gli altri e sono squisiti!
L’amaranto non presenta controindicazioni particolari salvo un contenuto moderato di acido ossalico: chi soffre di calcoli e di problemi renali dovrebbe chiedere maggiori informazioni al proprio medico prima di consumarlo con regolarità.
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