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Oggi finalmente ho il grande piacere di presentarvi la nostra Alessia Candellone, medico veterinario nutrizionista che mi ha permesso di inziare la Rubrica dedicata al Pet Food che di recente abbiamo arricchito con il contributo di un’altro splendido professionista, la dottoressa Raffaella Bestonso, medico veterinario specializzato in comportamento animale.
In realtà proprio perché è stata lei a permettermi di realizzare questo mio grande desiderio di parlare in modo professionale di animali sul blog, la sua intervista sarebbe dovuta essere la prima.
Da grande professionista e donna super dinamica come è lei, va da se che Alessia ha millemila impegni e tra una cosa e l’altra siamo riuscite a raccogliere tutte le risposte solo la scorsa settimana.
Se mi seguite su Instagram avrete sicuramente visto già alcuni video che abbiamo fatto insieme in clinica, nei quali presentavamo gli articoli e proponevamo domande relative agli argomenti toccati di volta in volta.
I prossimi video spero di poterli girare come faccio sempre a casa mia, ospitando Alessia nella mia cucina più che altro per avere la possibilità di farvela conoscere meglio, visto che, a mio avviso, è una persona dalla bellissima energia e un medico super professionale e puntuale.
Vi lascio con piacere alle domande che ho pensato per lei e alle risposte che ha deciso di darci.
1- Ciao Alessia, so che sei una persona molto dinamica e attiva quindi bando alle ciance e parlaci un pochino di te a ruota libera
Buongiorno, mi chiamo Alessia Candellone, sono un Medico Veterinario e mi occupo prevalentemente di Nutrizione del cane e del gatto, sia come clinico che come ricercatore.
Ho conseguito la laurea in Medicina Veterinaria presso il Dipartimento di Scienze Veterinarie di Torino presso il quale ho anche effettuato il percorso di Dottorato di Ricerca, non prima di aver vissuto una esperienza formativa meravigliosa “in giro per l’Europa” grazie al Master Europeo ESAVS in Medicina interna del cane e del gatto.
2- Cosa ti ha spinto a diventare proprio un veterinario?
Mi piace definirmi una “figlia d’arte”.
Mia mamma è Medico Veterinario e fin da quanto ero bambina ho desiderato seguire le sue orme.
Osservare la passione e la dedizione con cui Lei svolgeva la sua professione mi ha permesso di innamorarmi di questa difficile seppur bellissima disciplina.
Ricordo con tenerezza alcuni episodi legati al mio “backround”educativo improntato verso l’amore ed il rispetto per la natura e per gli animali.
Ad esempio, a 5 anni chiamavo le piante con il loro nome scientifico e disegnavo cartelloni con virus, batteri e parassiti affinche’ le persone a me care sapessero “riconoscerli” per evitarli, onde contrarre brutte malattie!
Il mio sogno era “salvare tutti gli animali, indossare i tacchi alti ed avere un valigetta con cui andare ai congressi”.
A 30 anni di distanza mi commuovo ancora al pensiero di aver perseguito i desideri di quella bimbetta minuta ma tosta…
3- Quindi credi di aver realizzato tutti i tuoi sogni?
No, sono una sognatrice seriale.
Come mi dicono spesso “Alessia, per te non ci vuole un cassetto per i sogni, ci vuole una cabina armadio!”.
La lista degli obiettivi si accompagna sicuramente ad un buono stock di scarpe con il tacco e di cartelline congressuali (desiderio di bambina raggiunto!), ma sul salvare “tutti gli animali”, sto ancora lavorando…
4- Cosa intendi dire?
Durante il percorso di studi e dopo la laurea ho affiancato la libera professione ad alcune attivita’di volontariato a favore di animali selvatici e randagi.
Sono stata in Sicilia in un centro di recupero per tartarughe marine ed a Capo Verde, dove invece ho preso parte ad una campagna contro il randagismo i cui cure veterinarie e misure di prevenzione e profilassi venivano erogate gratuitamente alla popolazione locale ed ai loro animali.
Tornata in Italia ho iniziato a maturare la convinzione che questo sarebbe stato l’obiettivo primario della mia “carriera”.
Non mi sarei limitata piu’a curare esclusivamente “un paziente alla volta” ma avrei fatto di tutto affinche’i miei sforzi ed il mio impegno servissero ad un maggior numero di animali.
Per questo ho deciso di intraprendere, parallelamente alla libera professione, l’attivita’di ricerca scientifica ed ho iniziato un dottorato di Ricerca in Nutrizione clinica degli animali da affezione.
5- Perche’proprio la nutrizione?
Perché e’ il gesto di cura estremo, dal mio punto di vista.
Se non mangi, non vivi. E se mangi bene vivi sicuramente meglio!
E poi tutti i pazienti si alimentano: sia che siano sani (cuccioli, anziani, cagne in lattazione) che malati (pazienti con insufficienza renale cronica, pazienti oncologici, gastroenterici).
Sapere che attraverso il mio lavoro sia possibile ridurre l’utilizzo di alcuni farmaci o migliorare la risposta a determinati trattamenti farmacologici o chirurgici mi riempie di gioia.
6- Progetti per il futuro?
Continuare a studiare, a mettermi in gioco ed a pormi domande per il bene dei miei pazienti e per la mia realizzazione personale.
7- Ed oltre a studiare e lavorare cosa fai?
Leggo, scrivo e soprattutto pedalo!
Mio marito mi ha trasmetto il “virus” della bicicletta!
Questo morbo non era contemplato nei miei cartelloni quindi non sapevo quanto fosse “pericoloso” iniziare a pedalare!!!
Pertanto, da circa 5-6 anni a questa parte partecipo da sola od in tandem a diverse gare di MTB, con particolare predilezione per le competizioni “a tappe”.
8- E ora la mia richiesta di rito…lasciaci con una frase che ci aiuti a ricordarti meglio
Nella vita non voglio essere la migliore, ma voglio essere la miglior versione di me stessa.
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