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Il giovedì è la giornata dedicata al Pet Food: la scorsa settimana abbiamo ripreso con un articolo che riguardava l’obesità che esortava un po’ tutti noi, proprietari di 4 zampe a fare attenzione, a non eccedere con il cibo e a non scambiarlo come una forma d’affetto…”ti do più cibo, ti voglio più bene, tu sei più contento”.
La dottoressa Alessia Candellone, medico veterinario nutrizionista insieme alle sue collaboratrici ci ha ben spiegato come i nostri amici pelosi se in sovrappeso, esattamente come noi, finiscono per avere diversi problemi di salute a volte difficilmente risolvibili.
Visto che questa Rubrica vi sta piacendo molto ho deciso di introdurre un po’ di novità: molte di queste le vedrete nei prossimi giorni qui sul blog e soprattutto sulla mia bacheca Instagram, al momento non vi svelo nulla 😀
Una novità importante a cui tengo in modo particolare invece, ve la svelo proprio ora…da questa settimana si alterneranno articoli relativi alla cura dell’alimentazione dei cane e del gatto ad articoli riguardanti in modo specifico il comportamento dei nostri amici pelosi.
A tal proposito apro una piccola parentesi sulla foto che ho scelto di mettere in copertina: ne ho molte a disposizione e sicuramente avrei potuto sceglierne una migliore ma non avrebbe avuto ai miei occhi lo stesso significato.
Stavamo facendo un servizio fotografico in casa, era appena iniziata l’estate (infatti si capisce dalle minuscole dimensioni di D’Artagnan…non che ora sia tanto più grande) e ad un certo punto tutto il mio zoo si è avvicinato a curiosare.
Loro mi stanno sempre vicino ma se arrivano estranei, soprattutto i gatti, si spostano in altre stanze della casa dove tutto risulta più tranquillo: in questo caso erano tutti in cucina con me e si è creato un attimo di caos in quanto tutti sembrava, volessero farsi fotografare.
Il bassotto saltellava per farsi prendere in braccio, Rupert si è messo nella posizione più alta in assoluto (il gatto nero in punta alla foto) e Greta, la micina grigia era di fianco che con le unghie cercava di salirmi sulla schiena…insomma un allegro casino, uno di quei momenti che mi fanno capire cosa ci faccio io in questo mondo…sicuramente godermi la loro presenza h24 nella mia vita.
Non sempre però tutto fila liscio: noi siamo un bel quadretto familiare ma a volte piccoli problemini di comportamento accadono anche a casa mia e non sempre trovo il modo migliore per risolvere le cattive abitudini e i comportamenti non del tutto corretti.
La convivenza con i pelosi non sempre fila liscia e in questi casi diventa complesso trovare un equilibrio: basta affidarsi alle competenze di un medico comportamentalista che con la sua esperienza ci può sicuramente dare dei buoni consigli e capire, dove necessita, la reale natura dei cattivi comportamenti dei nostri amici a 4 zampe.
E siccome queste situazioni possono succedere ho pensato fosse utile e interessante trovare il modo di creare una collaborazione con una valida figura professionale: a rendere possibile questa bella novità si è prestata con molta gentilezza e voglia di fare (che a noi, sapete ormai bene…piace molto) un’altra dottoressa, sto parlando di Raffaella Bestonso, medico veterinario comportamentalista che ogni 15 giorni ci darà preziosissimi consigli su come educare correttamente il nostro cane e il nostro gatto.
La dottoressa Raffaella Bestonso è una persona molto disponibile e preparata, ha una grande esperienza ed è stato fin da subito molto piacevole strutturare la nostra collaborazione…nei prossimi giorni le dedicherò come di consueto una bella intervista così capiremo qualcosa in più di lei, intanto vi consiglio di passare dal suo sito che trovate a questo link diretto per capire bene dove si trova e i servizi che può offrire.
Abbiamo deciso di partire da un argomento generico di introduzione che però è fondamentale per capire chi sia davvero il medico veterinario compartamentalista, di cosa si occupa e in cosa si differenzia da un addestratore, visto che spesso si fa confusione.
Molte infatti sono oggi le figure più o meno professionali a cui possiamo rivolgerci: serve fare chiarezza per poter decidere con senno e in modo puntuale per risolvere serenamente i possibili problemini che a volte possono svilupparsi nella convivenza uomo/cane/gatto.
Ecco cosa ci spiega la dottoressa medico veterinario comportamentalista Raffaella Bestonso.
“La Medicina Comportamentale è una disciplina specialistica, relativamente recente, della Medicina Veterinaria che si occupa del comportamento e del benessere animale.
Essa prende in considerazione le caratteristiche comportamentali del paziente, la relazione tra animale e proprietario, le procedure diagnostiche ed il trattamento dei disturbi comportamentali.
Affezioni cliniche, comunicazione errata, gestione scorretta o alterazione del benessere sono alcuni degli aspetti che si trovano alla base delle patologie comportamentali, patologie che possono portare ad un peggioramento della qualità della vita dell’animale e del suo proprietario.
La medicina comportamentale rappresenta l’applicazione di un modello medico al comportamento animale e prende in considerazione l’intero organismo: il corpo e la mente (soma e psiche).
Risulta importante saper distinguere correttamente se un disturbo comportamentale sia responsabile di una patologia organica oppure se ne sia la conseguenza. Inoltre è fondamentale riconoscere se si è in presenza di una patologia oppure esclusivamente di un “comportamento problema” che disturba il proprietario, ma rientra tra i componenti del corretto repertorio comportamentale della specie.
Sebbene la gestione dell’animale giochi un ruolo importante nell’insorgenza e nella risoluzione dei problemi comportamentali, non è corretto attribuire esclusivamente ad essa la responsabilità dei disturbi di comportamento.
La maggior parte degli animali con patologie di questo genere non sempre viene gestita in modo inadeguato, ma risulta “anormale” in quanto colpita da un disturbo. L’ignorare questo presupposto ed il pretendere risposte “normali” da chi non lo è potrebbe portare a conseguenze anche pericolose.
Spesso i proprietari si trovano impreparati a dover affrontare un animale che risulta anormale dal punto di vista comportamentale e l’identificare in loro e nella loro gestione la sola causa del problema non porterebbe ad una buona risoluzione del caso.
In un soggetto patologico non ci si può aspettare delle risposte normali; sarà importante per prima cosa effettuare una diagnosi del disturbo in modo da poter impostare una corretta terapia basata su un protocollo di modificazione comportamentale elaborato in relazione alla diagnosi, affiancato, se necessario, da un supporto di tipo nutraceutico o farmacologico.
Il Medico Veterinario competente in Medicina Comportamentale è un medico e ha la responsabilità della cura del paziente; ha la capacità di diagnosticare le devianze dal comportamento normale valutando le eventuali cause organiche, analizzando le diagnosi differenziali e definendo la terapia più appropriata. Sarà fondamentale il lavoro di équipe tra diverse figure professionali: il Medico Veterinario curante, il Medico veterinario esperto in Comportamento e, se necessario, colleghi competenti in altri settori della medicina veterinaria (neurologia, dermatologia ecc) poiché le cause delle alterazioni comportamentali spesso sono multifattoriali. Inoltre, per la risoluzione del problema, potrà essere utile l’ intervento di un educatore cinofilo qualificato per aiutare i proprietari ad applicare il protocollo di modificazione comportamentale.
Abbiamo fatto un po’ di chiarezza?
Spero proprio di si…io vi aspetto il prossimo giovedi con un altro articolo della dottoressa medico veterinario nutrizionista Alessia Candellone…di cosa ci parlerà la prossima volta? Lo scopriremo sicuramente insieme.
Vi ricordo che se avete domande relativamente a tutti questi argomenti potete scrivermi qui dalla pagina Contatti del blog e io prontamente passerò le domande alle due dottoresse che collaborano con il blog nella realizzazione di questa rubrica.
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