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Oggi ho il piacere di presentarvi un prodotto davvero interessante e unico: l’aceto di ciliegia di Ca’ dal Lauv.
Ho avuto la fortuna di provarlo e ne sono rimasta entusiasta.
Vi racconto un po’ la storia di questa preziosa produzione.
A quanto mi hanno detto, già negli anni ’40, sulle colline modenesi di Pigneto, venivano prodotti aceti di uva e frutta dagli abitanti della “Cà dal Lauv” (la casa del Lupo).
Oggi, a distanza di oltre 70 anni, questa tradizione acetaia rivive grazie alla famiglia Bozzetto, attuale proprietaria della Cà del Lauv e della nuova acetaia.
La produzione di questo aceto di ciliegia richiede parecchio tempo per raggiungere il top e per essere venduto.
Per questo motivo, nel 2012, dopo anni di lavoro e paziente maturazione, i prodotti della Cà dal Lauv hanno finalmente raggiunto la fase perfetta per essere imbottigliati e gustati.
Il proprietario dell’ azienda che segue da tanti anni, in prima persona la produzione, ci racconta che le ciliegie che utilizza sono quelle di Vignola, quelle che solitamente sono “meno belle” per un mercato destinato solo alla vendita per la consumazione diretta.
Le sue ciliegie sono quindi quelle di Vignola quelle tipiche delle vallate della Secchia e del Panaro e dei colli che dall’Appennino scendono al Po.
La storia di questo aceto è molto particolare perché sostanzialmente nasce da un errore: tempi troppo lunghi per una grappa di ciliegia che stava quindi quasi acetificando.
All’epoca il proprietario frequentava i guru dell’aceto balsamico tradizionale grazie alla grande tradizione di famiglia e aveva quindi ben compreso che sarebbe stato troppo tardi per recuperare quel mosto seguendo le consuete tecniche.
Tra le sue conoscenze però ne vantava un’altra altrettanto importante, quella di Walter Iten, uno scienziato famoso in tutto il mondo che con il Biohumin, un preparato di microrganismi senza chimica di sintesi, ha persino fertilizzato dei deserti.
“Fermo lì – gli disse – facciamo un grande aceto. Posso metterti a punto una madre con una lunga storia, portata addirittura da Marco Polo”.
Dall’unione di questa frase e di questa preziosa possibilità con la sapienza che già c’era in questa casa dalla lunga tradizione, è nato l’aceto di ciliegia balsamico Ca’ del Lauv.
Ovviamente le prove per la messa a punto sono state tante: si è fatto tesoro delle esperienze dei Modenesi e delle intuizioni scientifiche dello scienziato svizzero Walter Iten che ha recuperato la madre che pare giunta dall’Oriente alla fine del 1200 con Marco Polo e si era dispersa due secoli fa.
Ma l’aiuto determinante è poi giunto dal più grande produttore e cuoco che sia mai esistito…il tempo.
L’aceto di ciliegia balsamico Ca’ dal Lauv è rosso scuro come il più pregiato Durone Nero di Vignola, denso e avvolgente, profumato, con un equilibrio sublime tra acidità e dolcezza, una risorsa straordinaria per condire dall’antipasto al dolce, una panacea per il nostro organismo, un concentrato di piacere per i 5 sensi se ne spargiamo un cucchiaino sul nostro palato: quando siamo un po’ giù, un po’ annoiati o stiamo meditando ce ne viene improvvisa la voglia e non sappiamo resistere.
Un cucchiaino e stiamo subito bene con noi stessi e i nostri pensieri.
Questo è quello che ci dice il produttore di questo preziosissimo aceto di ciliegia.
La produzione presente sul mercato si compone di:
RISERVA: il top della gamma, ideale da degustare insieme a formaggi, risotti, carni e gelato
PREMIUM: ottimo per carni, pesce e salse
Tutti questi prodotti non contengono coloranti né addensanti.
Insomma, oggi vi ho parlato di un prodotto superlativo che non teme confronti e che è davvero favoloso.
Vi consiglio di provarlo perché non potete per nessuna ragione perdervelo.
Ecco quindi il link dove poter curiosare e ottenere altre informazioni interessanti e utili: www.acetodiciliegia.com
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