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Con tanto entusiasmo riprendiamo l’appuntamento del giovedì con la rubrica del Pet Food e questa volta lo facciamo parlando di: “il linguaggio e il comportamento dei gatti” con la nostra super dottoressa comportamentalista Raffaella Bestonso.
Voi avete un gatto per amico? 😀
Io ne ho due, sono due fratellini che ho preso insieme in un gattile di Piossasco, i Gattastri: si chiamano Rupert, il gatto nero e Greta detta Grace, la gatta tutta grigia.
Sembrano di razza ma in realtà sono figli di una gatta di strada che davanti ad una pizzeria di Napoli è stata presa a calci mentre aspettava di partorire i suoi micini.
E’ stata subito portata a Torino e assegnata a questo gattile che si è presa cura di lei nel migliore dei modi anche se la mamma gatta ha finito per perdere un occhio.
Non avevo mai avuto gatti prima di loro, anzi, li temevo abbastanza ed ero pure un po’ allergica al loro pelo.
Li ho presi per via del mio bassotto Cassiopeo che purtroppo non c’è più da quasi un anno: lui adorava i gatti e cercava di fare amicizia con loro quando li vedeva per la strada, con me che tutte le volte ero li a proteggerlo perchè i gatti di strada non sono sempre molto felici e propensi a fare amicizia con i cani.
Alla fine ho deciso di prendergliene uno per condividere il suo tempo con lui e così è stato, solo che alla fine ne ho presi due di gatti e anche se per qualche giorno neanche sapevo come tenerli in braccio credo che quella decisione sia stata tra le più sensate e utili che abbia mai preso per la mia esistenza.
Non potrei più fare a meno di loro…il mio piccolo zoo…per me la cosa più bella del mondo!.
Ma bando a queste sdolcinerie…non sempre come sappiamo, la convivenza con i nostri amici a quattro zampe scorre liscia e a volte qualche problemino di comprensione e di gestione finisce per mettere in pericolo l’equilibrio di casa.
I gatti sono esserini molto particolari, sono estremamente diversi l’uno dall’altro e devono giustamente essere compresi molto bene in tutte le loro necessità e sfacettature.
Per capire meglio il linguaggio e il comportamento dei gatti, vediamo cosa ci racconta a tal proposito Raffaella Bestonso.
Il gatto è un meraviglioso animale con una plasticità comportamentale che gli permette di essere tanti individui diversi in un unico corpo di felino.
Avremo così il micio che vive in famiglia e rappresenta un componente a tutti gli effetti di un gruppo eterogeneo, oppure il gatto di campagna che mantiene la sua indipendenza, ma si fa vedere quando il cibo viene offerto dall’uomo, oppure il gatto di colonia, abitualmente urbano, che vive insieme ai conspecifici e condivide con essi territorio e nutrizione.
Anche il gatto di casa, però, non sempre è quel gradevole ciuffetto di peli che ama farsi accarezzare ed è desideroso di rimanere ore in braccio al proprietario. A volte si può trasformare in un bisbetico animale che alla seconda carezza si irrigidisce, comincia a muovere la coda nervosamente e alla fine attacca la mano che tenta di accarezzarlo.
Questo è il gatto: una moltitudine di felini in un unico corpo.
Per amarlo bisogna conoscerlo…e per conoscerlo e comprenderlo, dovremo cercare di capire il suo linguaggio e il comportamento.
Eliminare urina in zone non adeguate (per il proprietario) è tipico di gatti maschi non sterilizzati e di alcune femmine, soprattutto se quest’ ultime sono in estro.
A volte un tale comportamento si osserva anche in gatti sterilizzati di entrambi i sessi.
Abitualmente la marcatura è verticale, anche se alcuni soggetti si accovacciano e spruzzano le superfici orizzontali.
Questi felini non stanno evacuando, ma stanno inviando messaggi odorosi ai propri simili, riguardo al loro stato ormonale o alla difesa del territorio.
La marcatura può segnalare fiducia in se stessi e assenza di paura: è un comportamento naturale che può però creare non pochi problemi di relazione con il proprietario.
Anche la graffiatura fa parte della comunicazione felina e rappresenta una marcatura su oggetti o zone in cui il gatto passa la maggior parte del tempo.
“Facendosi le unghie” il gatto impregna del proprio odore secreto dalle ghiandole poste nelle zampe i divani, le poltrone, le tappezzerie (soprattutto a righe verticali). La comunicazione non è solo olfattiva, ma anche visiva poiché le graffiature sono poste in zone molto evidenti e di passaggio.
All’esterno non ci sarebbero problemi e il gatto potrebbe lasciare la sua traccia odorosa e visiva sulle cortecce degli alberi, ma in casa…
Tramite questo comportamento il gatto depone le secrezioni ghiandolari del suo muso e imposta una forma di comunicazione olfattiva, un segnale di affiliazione. Anche lo strofinamento del corpo intorno alle gambe delle persone permette un trasferimento di odori, in particolare di quelli emessi dalle ghiandole della coda.
Molti gatti emettono suoni a basso volume, le fusa, che hanno la funzione etologica di indicare benessere e rilassatezza, ma in alcuni casi il significato è del tutto contrario e possono indicare disagio o dolore. Fa le fusa il gatto che sta ricevendo carezze, ma anche quello ferito, malato o la gatta in travaglio.
Suoni ad alto volume sono molto utilizzati da alcuni gatti e possono venire emessi in diverse modulazioni: i miagolii di richiesta sono insistenti, il pianto di smarrimento è angosciato, il richiamo di accoppiamento è dolce, i “cinguettii” di mamma gatta servono a richiamare i figlioletti a raccolta.
Suoni ancora più intensi come il ringhio o il soffio manifestano un comportamento aggressivo che può essere indotto da paura o da collera.
I miagolii sono sordi e intensi oppure urlati e vengono prodotti da entrambi i gatti durante il combattimento.
A volte i gatti “battono i denti” in modo particolare emettendo suoni acuti: è un comportamento tipico evidenziabile quando un felino è a caccia ed esiste la prospettiva di catturare una preda come una mosca oppure intravede l’eventualità di un accoppiamento.
La coda è una specie di bilanciere importante per l’equilibrio del gatto, ma è anche fondamentale per la comunicazione.
Se la coda viene portata alta sul dorso rappresenta un saluto, un “ciao, come va?” all’indirizzo di un conspecifico o del proprio padrone e indica intenzioni amichevoli; se è abbassata e la punta si muove segnala che il gatto sta cacciando; quando la coda viene agitata come una frusta con movimenti nervosi denota che il felino sta manifestando segni di aggressività (un tale comportamento non deve essere confuso con quello del cane che spesso indica felicità!).
Se vedete due gatti con le code intrecciate (come indica la canzone “Quarantaquattro gatti”: .. le code attorcigliate in fila per sei col resto di due…) i due animali stanno manifestando un segnale amichevole e abitualmente questo comportamento precede lo strofinamento uno contro l’altro dei due individui. Una tale manifestazione di amicizia avviene anche tra uomo e gatto.
Il linguaggio del gatto si basa anche sul movimento delle orecchie, degli occhi e su atteggiamenti dell’intero corpo che possono indicare paura, difesa, aggressività.
A volte il gatto assume un atteggiamento particolare chiamato “Flehmen”: ad esempio annusa l’urina di un altro gatto, la lecca, colpisce ripetutamente il palato con la punta della lingua, tira indietro le labbra e apre la bocca.
Questo movimento permette al gatto di percepire delle sostanze, chiamate “feromoni”, emesse da zone particolari del corpo, attraverso un organo particolare (organo Vomeronasale o di Jacobson) posto tra la bocca e le cavità nasali in corrispondenza del palato.
L’organo Vomeronasale, posseduto da quasi tutti i mammiferi, come abbiamo detto è indispensabile per la percezione dei feromoni, sostanze chimiche prodotte per comunicare informazioni importanti come lo stato ormonale, lo stato di salute, la territorialità.
Direi una spiegazione davvero esaustiva sul linguaggio e comportamento dei gatti!
Chissà quanti a quanti di voi saranno venute in mente immagini di momenti particolari trascorsi con il vostro gatto.
Ricordiamoci sempre che se decidiamo di avere un amico, a due o a quattro zampe, dobbiamo poi dedicargli il giusto tempo e le giuste attenzioni 😀
I cani e i gatti e qualsiasi altro esserino, tutti hanno la naturale necessità di essere compresi e amati: condividere il tempo con loro è un grande impegno che richiede responsabilità, amore e costanza.
Non sempre siamo in grado di capirli a fondo e a volte, malgrado tutto il nostro amore commettiamo errorini qui e là che poi finiscono con il creare dei problemi di convivenza: non affrontate mai questi aspetti con poca attenzione, non accontentatevi di una convivenza così così perchè sarebbe davvero un grande spreco di amore.
Informatevi, cercate di migliorare e chiedete aiuto a professionisti che sapranno sicuramente darvi degli ottimi consigli utili.
Io e la dottoressa comportamentalista Raffaella Bestonso siamo qui a disposizione.
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Passerò tutte le vostre domande alla dottoressa che vi risponderà nel più breve tempo possibile.
Se poi avete piacere di approfondire determinati argomenti e problematiche potete suggerirmi allo stesso modo i temi in modo che possiamo svilupparli nei prossimi appuntamenti del giovedì.
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